Dalle vestigia della chiesa romanica di San Cromazio (Uta, Cagliari – XII secolo) la creazione di un progetto di educazione al patrimonio culturale a servizio della comunità   


*University of Cagliari 

**University of Catania

La chiesa romanica di San Cromazio o Santu Tomei (XII secolo) - distrutta nel corso del XIX secolo e ridotta a rudere – è localizzabile all’interno dell’odierno territorio comunale di Uta (Cagliari, Sardegna). Ad oggi il monumento versa in uno stato di semi abbandono, dovuto a molteplici fattori, quali la poca attenzione da parte delle istituzioni predisposte alla sua tutela, la collocazione ai margini dell’abitato e la prossimità delle rive del fiume Cixerri e dell’agglomerato industriale di Macchiareddu-Grogastu. A questi va a sommarsi l’apparente mancanza di interesse da parte della comunità locale, dovuta alla scarsa conoscenza della sua storia, forse offuscata dalla monumentale presenza della vicina chiesa di Santa Maria, meglio conservata e certamente più celebre in ambito sardo.

Tale contesto si rivela interessante per la sperimentazione di nuovi processi di ricerca corredati da iniziative multidisciplinari sviluppabili attorno all’elemento centrale della chiesa stessa, con lo scopo di unire le consolidate analisi metodologiche dell’archeologia e della storia dell’arte all’attenzione verso le discipline sociali, la didattica, lo sviluppo sostenibile, la digitalizzazione. Partendo dal censimento delle attività di valorizzazione che hanno interessato il monumento nel corso dell’ultimo decennio e considerando l’analisi dei rispettivi risultati, si propone la progettazione di un programma didattico che trovi nella chiesa di San Cromazio un luogo di arricchimento culturale e identitario per la comunità, in dialogo con il consistente patrimonio del territorio. La proposta progettuale ha l’obiettivo di rispondere, con riferimento al contesto di pertinenza, a esigenze e obiettivi posti in luce dall’UNESCO, contenuti nell’Agenda 2030 e richiamati dalla misura “Turismo e cultura 4.0” della prima missione del recente “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” (PNRR) “Digitalizzazione, innovazione, competitività e turismo”.