Next Generation Culture: Ambienti digitali per l’educazione all’arte e al patrimonio

University of Catania

Il perseguimento dei fini di valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale, riconosciuti e promossi a livello costituzionale, nonché dalle Carte e dalle Convenzioni internazionali e sovranazionali, si avvale sempre più spesso dell’uso di nuove e differenti tecnologie. Questo presenta grandi vantaggi dovuti alle caratteristiche di tali strumenti che permettono una diffusione e una fruizione dei beni quanto mai vaste, innovative e sicure.

Essi:

In quest’ottica, la Realtà Aumentata potrebbe approfondire alcuni aspetti della fruizione di un’opera d’arte incrementando «il contenuto informativo per i visitatori che potranno accedere ai diversi aspetti che la caratterizzano: artistici, storici, ambientali, valoriali», o ancora «operare una ricostruzione del contesto storico e ambientale di opere antiche o addirittura preistoriche» oppure, sarà «possibile migliorare la segnalazione dei percorsi di visita e/o degli oggetti in esposizione, a beneficio della comprensione del “cosa si sta  guardando”».

D’altro canto, si potrebbe dire che la AR, applicata ai Beni culturali, presenti due “anime”, distinte, ma complementari. Da una parte il «conseguimento di scopi funzionali» e, dall’altra, il «diffondere applicazioni di pura fascinazione». Per chiarezza: «la visualizzazione di luoghi di interesse storico chiusi al pubblico o non più esistenti; la ricontestualizzazione di oggetti storici o archeologici sono esempi della prima tendenza; l’appello alla novità, il focalizzarsi su ricostruzioni virtuali splendidamente eseguite, della seconda. La AR, inoltre, essendo per sua natura intimamente predisposta ad essere immersiva, esperienziale e interattiva potrebbe favorire il meccanismo psicologico dell’empatia estetica, divenendo terreno fertile per la proliferazione capillare dei contenuti artistici.

In questo contesto l’industria dell’entertainment, e più nello specifico quella dei videogiochi, è considerata oggi tra le più promettenti e può essere sfruttata per colmare il distacco che la contemporaneità ha generato tra chi ‘crea’ o custodisce il Patrimonio e chi lo fruisce. Per questa ragione un particolare approfondimento è dedicato alla tematica dei serious game, un potenziale mezzo utile per la riappropriazione degli spazi museali e di tutti quei luoghi che, per diverse ragioni, non suscitano più l’interesse spontaneo delle persone.