“Covid fan tutte”: esempi di riaperture operistiche in sicurezza in Italia e all’estero

University of Catania

A partire dall’8 marzo 2020, e quindi con i successivi lockdown introdotti tanto in Italia quanto all’estero, la pandemia ha costretto istituzioni ed enti a ripensare pratiche e spazi dedicati all’incontro e allo scambio di esperienze. In campo performativo, in particolare operistico, ciò ha visto il repentino mutamento a tempo indeterminato di contesti produttivi, distributivi e recettivi immutati da secoli. Il primo cambiamento è senz’altro stato la perdita della cosiddetta “presenzialità estetica”. Si trattava di un’assenza reciproca: lo spettacolo non poteva avvenire e il pubblico non poteva partecipare. Nel giro di pochissimo tempo fondazioni ed enti lirici hanno dovuto mettere in stand-by i palcoscenici fisici al fine di sperimentarne di nuovi seppur virtuali e multiformi per ricreare l’esperienza estetica e il rito collettivo. Dalla realizzazione di piattaforme on demand per la trasmissione di produzioni liriche passate (San Carlo Digital Opera House, Teatro Massimo TV, Nightly Met Opera Stream), ai canali social dei teatri ricolmi di nuovi format audio-video (Conversazioni sul Teatro del Teatro alla Scala di Milano, Opera in Pillole del Teatro dell’Opera di Roma, Staatsoper@Home del Wiener Staatsoper, #ourhousetoyourhouse del Royal Opera House di Londra); dai podcast operistici (Prima la Musica della Scala in collaborazione con Intesa Sanpaolo) alle live con registi, cantanti, direttori artistici e d’orchestra fino ad arrivare al «monumentale “Carosello”  dell’opera» del 7 dicembre 2020.

Questo contributo vuole puntare l’attenzione su alcune scelte artistiche di due teatri per esaminarne l’efficacia drammaturgica e la particolarità delle produzioni. Il primo è il Teatro dell’Opera di Roma, primo ente lirico italiano a riaprire le sue porte nell’estate 2020, seppur trattandosi di quelle ‘en-plein-air’. Con l’«Operazione Circo Massimo» ha prodotto, allestito e ri-mediato televisivamente, in collaborazione con Indigo Film e Rai Cinema, il Rigoletto con regia di Damiano Michieletto e direzione di Daniele Gatti. Il secondo è l’Opera Nazionale Finlandese che nello stesso periodo ha prodotto e messo in scena una nuova opera ironica e peculiare. La partitura è composta da un mosaico di pezzi operistici mozartiani, il libretto è un originale in lingua finnica della scrittrice e giornalista Minna Lindgren ambientato a inizio pandemia e la regia è di Jussi Nikkilä. Il titolo dello spettacolo è infatti emblematico: Covid fan tutte, variato per l’appunto dal Così fan tutte di Mozart-Da Ponte.